Centro Studi Uniamoci
L’APSS oscura ai genitori i dati del Fascicolo Sanitario Elettronico dei minori dai 14 ai 18 anni
UniAMOci indaga - Resoconto del Centro studi
Nell’ambito delle attività dell’Associazione UniAMOci APS è operativo da novembre 2025 il Centro Studi, che si è prefissato come primo obiettivo un approfondimento nell’ambito della gestione della sanità nella Provincia Autonoma di Trento. Nello specifico, l’indagine effettuata riguarda un aspetto del FSE 2.0 (Fascicolo Sanitario Elettronico), ovvero l’oscuramento dei dati ai genitori di figli minori fra i 14 e i 18 anni di età , come applicato dall’APSS (Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari) -https://www.apss.tn.it/Servizi-e-Prestazioni/Accesso-a-TreC-con-delega.
Qui di seguito viene riportato quanto è previsto secondo la procedura di oscuramento stabilita dall’APSS:
[…] Attenzione: I minori tra i 14 e i 18 anni vengono tutelati per quanto riguarda particolari scelte di salute previste dalla legge: è il caso, per esempio, dell’interruzione di gravidanza. I genitori possono accedere ai referti in TreC+ dei figli tra i 14 e i 18 anni solo se al momento della prestazione sanitaria il minore, da solo o assieme ai genitori, chiede di rendere visibile il referto in TreC+. La legge prevede infatti che i genitori non possano accedere ai dati sanitari dei figli che riguardano le prestazioni “protette”, senza il consenso dei figli stessi. Ad oggi non è ancora stata trovata una soluzione tecnicamente sostenibile per poter distinguere i referti “critici” dagli altri: infatti, anche referti apparentemente “non critici” come quelli di laboratorio possono indirettamente rivelare che il minore ha usufruito di una prestazione sanitaria “protetta”. Per questo motivo, al momento tutti i referti dei minori in questa fascia d’età non sono visibili ai genitori senza il consenso rilasciato al momento della prestazione. […]
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Le ricerche svolte si sono indirizzate verso l’approfondimento su quale sia la base giuridico-legislativa che supporta il sopra riportato provvedimento deciso dall’APSS della Provincia Autonoma di Trento. Sono state poste in essere ricerche in merito e analizzati vari riferimenti normativi:
- Legge istitutiva dell’FSE 2.0 (7 settembre 2023), art. 8 comma 2 e art. 10 comma 6;
- Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (Regolamento UE 2016/679);
- Legge sulla responsabilità genitoriale (art. 316 del Codice Civile);
- Pareri del Garante della Privacy;
- Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo;
- È stato verificato presso altre aziende sanitarie del territorio italiano, sia tramite telefonata, sia sui rispettivi siti Internet, se anche nelle altre regioni viene applicata la stessa linea di comportamento.
Dopo l’esame di quanto sopra e non avendo riscontrato alcuna base normativa, rispetto a questa decisione grave e inconcepibile, soprattutto alla luce della Legge sulla Responsabilità Genitoriale, è stata quindi redatta una richiesta F.O.I.A. di accesso agli atti, rivolta al Direttore Generale dell’APSS, all’Assessore alla Sanità della Provincia Autonoma di Trento e all’URP, sul caso inerente all’oscuramento del Fascicolo Sanitario Elettronico.
In questa richiesta, sono stati posti anche altri quesiti in merito a:
- Soggetti coinvolti nel trattamento e gestione dei flussi dei dati sanitari nella piattaforma TreC+, in quanto gli attori interessati (aziende pubbliche e private) sono molteplici, chiedendo copia dei contratti disciplinari, determine e delibere che hanno reso operativo dapprima il sistema Fast TreC e, in seguito, TreC+;
- Soggetti che possono esercitare il diritto di revoca del trattamento dei dati di persone minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni e modalità di procedura;
- Eventuali provvedimenti da parte dell’Autorità per la Tutela del Trattamento dei Dati delle persone fisiche sulla piattaforma TreC+;
- Valutazione di impatto e rischio (DPIA) della protezione dei dati.
Alla data odierna siamo in attesa di riscontro a quanto sopra richiesto, gli sviluppi in merito saranno pubblicati in seguito.